La prima volta di Filippo
Quest’anno il mese di giugno si è rivelato ricco di manifestazioni e già avevo coinvolto gli amici disponibili per partecipare al Giro di Sicilia e alla 1000 Miglia.
Nel cercare un navigatore che mi accompagnasse alla Leggenda di Bassano, ho realizzato che forse avrei potuto arruolare una nuova leva per seguirmi nei miei appassionanti raduni.
Ho quindi telefonato all’amico Giovanni Tesauro, uno degli organizzatori dell’evento, per sapere se fosse stato possibile far partecipare mio nipote, di soli dodici anni, alla gara di regolarità.
“Tranquillo”, mi ha risposto Giovanni con la sua abituale cordialità e comprensione nel risolvere i problemi dei partecipanti, “abbiamo avuto navigatori anche di otto anni!”.
Avuto il suo consenso, che è stata la cosa più facile, ho dovuto iniziare a convincere mia figlia che Filippo era cresciuto e che le manifestazioni di regolarità non solo lo accettavano, ma che avrebbe potuto partecipare già da diversi anni!
Quindi, dopo aver reperito ed installato sulla Jaguar delle cinture a quattro punti per il lato passeggero l’ho fatto accomodare al suo posto, percorrendo un breve giro di prova intorno all’isolato, adattandogli il caschetto rosso del Club Assi donatomi a suo tempo dai mitici fratelli Calmonte e cercando di adattargli un paio di storici Baruffaldi da corsa.
Incredibilmente l’ho convinto!
Dopo giorni di paziente insistenza, ormai giunti quasi al momento fatidico della partenza, sono riuscito a persuadere tutta la famiglia che per Filippo era giunto il momento di emanciparsi dal ruolo di bambino per passare a esperienze più mature.
Immortalati dai telefonini nel cortile di casa, come se fosse stata l’ultima opportunità di vederci sani, siamo finalmente riusciti a partire alla volta di Bassano del Grappa.
Nonostante avessi fatto di tutto per sottodimensionare le cose devo dire che in cuor mio ero comunque preoccupato per come Filippo avrebbe potuto sopportare quattro giorni in viaggio su un’auto estrema come la Xk 120.
All’inizio sulle tortuose strade di montagna era un po’ intimorito dal rumore della Jaguar e mi chiedeva di moderare la seppur limitata velocità, poi in seguito, abituatosi gradualmente al vento e alle curve, ho potuto viaggiare a ritmi prudenti ma più sostenuti.
In tutti i quattro giorni del raduno, sotto il sole cocente e sotto la pioggia torrenziale che ci ha investiti per un pomeriggio intero sulla cima delle Dolomiti, non ha mai avuto un attimo di cedimento.
La lettura delle note è sempre stata precisa e impeccabile anche quando la pioggia scioglieva le pagine, ogni casella del road book è stata meticolosamente spuntata dopo ogni passaggio, le opportunità migliori per il rifornimento mi sono state segnalate con precisione e ogni mio errore di comprensione è stato prontamente corretto.
Anche durante le prove cronometrate di regolarità, per le quali non sono mai stato né molto portato né appassionato, ha dimostrato una attenzione e un interesse che mi hanno colto del tutto impreparato.
Io che pensavo già di nascondere la mia scarsa passione per la regolarità giustificandomi con la presenza del nipotino, mi sono trovato invece a dovergli promettere di essere più attento e competitivo!
La leggenda di Bassano è uno dei raduni più belli e appassionanti che si svolgono in Italia, le auto sono tutte barchette da competizione con esemplari dal valore inestimabile.
La cornice delle Dolomiti che avvolge il corteo delle auto da corsa per tutto il percorso è certamente una delle più belle e mozzafiato del mondo.
A fine manifestazione sono stati consegnati premi per incentivare le giovani leve e Filippo ne ha ricevuto un bellissimo.
Ho dovuto promettergli che se parteciperà ad altri raduni con me ci prepareremo seriamente per le gare di regolarità.