28 Ottobre 2020

Un’altra piccola bellezza italiana che ci abbandona.

Nei giorni scorsi ho consegnato al porto di Genova diretta negli USA una piccola e graziosa vettura.

Una Fiat 1500 Coupè del 1966 disegnata da Pininfarina.

In oltre quarant’anni di attività professionale ho avuto molte occasioni di soddisfare clienti internazionali che hanno rivolto la loro attenzione al nostro mercato per trovare grandi e piccoli capolavori italiani che hanno fatto la storia dello stile e della tecnica automobilistica.

Europa, Stati Uniti, Canada, Alaska, Chile, Argentina, Russia, Giappone, Australia, Nuova Zelanda, India, Hong-Kong, sono i paesi di destinazione che mi vengono in mente.

Non sono in grado di ricordare quante targhe e libretti di prima immatricolazione ho consegnato al pubblico registro con le lacrime agli occhi.

Tuttavia molte volte il disappunto è stato mitigato dalla consapevolezza che i collezionisti stranieri spesso hanno una maggiore propensione e disponibilità finanziaria per investire in automobili di valore.

Hanno anche gusti diversi dai nostri che gli consentono di apprezzare automobili che noi consideriamo marginalmente.

Ad esempio la Maserati Mexico, è una raffinatissima granturismo con un costo non elevato che molti potrebbero permettersi, ma evidentemente non incontra il gusto degli italiani, lo dimostra il fatto che le ho sempre vendute esclusivamente a collezionisti stranieri.

Potrei fare un lungo elenco di modelli anche di valore che hanno avuto la stessa sorte.

Oggi provo rammarico per questa piccola bellezza che se ne va senza che io riesca a capirne il motivo.

Come venditore non ho fatto niente di tutto quello che avrei dovuto per invogliare il collezionista statunitense che si è pervicacemente autoconvinto che questo era l’oggetto dei suoi desideri.

Avrei desiderato vedere questa splendida vetturetta correre nelle belle strade italiane.

Chissà, magari un domani si sarebbe presentata l’opportunità di riacquistarla.

Eppure tutti i collezionisti italiani ai quali l’ho proposta l’hanno “snobbata” e mi stupisco di questo perché è una automobile abbastanza rara, di prezzo accessibile, rifinita elegantemente, con un comfort tale da poter essere usata quotidianamente.

Sembra che sia più facile scegliere altre automobili magari più costose, più banali e presenti in grande numero a tutti gli eventi.

Ho dovuto quindi rassegnarmi a esportare questa bellezza italiana ma, invece di spedirla con un carro attrezzi, ho voluto godermela nel viaggio fino al porto di Genova.

Per l’ultima volta ha percorso la pianura padana, ha valicato gli appennini e ha visto il mare ligure.

Però quando uscirà dal container in America ci sarà trepidante un nuovo proprietario che sta già fremendo dalla voglia di riceverla e non sarà sola perché il suo posto in garage è già pronto vicino a una fiammante sorella 1500 Pininfarina spider di colore blue che la farà sentire a casa.

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