1961 ALFA ROMEO GIULIETTA SPRINT SPECIALE TOTALMENTE RESTAURATA
Come dichiarato nel certificato Alfa Romeo il telaio AR101.20.00173 corrisponde in origine una vettura di colore grigio metallizzato, prodotta il giorno 11 gennaio del 1961 e venduta alla Società per il commercio dei prodotti Alfa Romeo di Lugano.
Equipaggiata con sedili in pelle nera e deflettori sulle portiere come opzionali non di serie.
Importata in Italia negli anni 90 è stata sottoposta ad un restauro integrale dal quale ha percorso solo 5.000 km.
Infatti i chilometri a fine restauro erano 54.035, come visibile nelle foto che documentano dettagliatamente tutto il restauro.
Attualmente lo strumento indica 59.000 km.
I lavori di ricostruzione della carrozzeria sono stati eseguiti da Mabert srl di Villastellone (TO).
La verniciatura dalla carrozzeria Brancato di Montechiaro (AT).
la revisione del motore da Ormad srl di Torino.
CARATTERISTICHE TECNICHE:
MOTORE
Cilindrata: 1290 cm³
Potenza massima: 100 CV a 6500 g/min
Alesaggio: 74 mm
Corsa: 75 mm
Distribuzione: doppio albero a camme in testa, valvole disposte a V.
Alimentazione: due carburatori doppio corpo Weber DCOE2 con pompa elettrica.
TRASMISSIONE:
Trazione posteriore
Cambio a 5 velocità tutte sincronizzate
Freni a tamburo sulle quattro ruote
Peso a secco: 860 Kg.
PRESTAZIONI
Velocità max circa 200 Km/ora
PRODUZIONE
Anni di produzione: 1958-1962
Totale esemplari prodotti: 1366
Prezzo vettura lire 2.686.000
PRESENTAZIONE STORICA DELLA
GIULIETTA SS (SPRINT SPECIALE)
Stimolata dalla concorrenza sul terreno delle gare riservate alle gran turismo e attirata dall’idea di proporre alla clientela una coupè dalle alte
prestazioni, l’Alfa Romeo incarica Bertone di studiare una versione ancora più performante della Sprint.
Sarà Franco Scaglione a realizzare sul telaio della spider a passo corto un prototipo dalle forme fortemente suggestive.
Il look di questa dream car, presentata a Torino nel 1967, rivela un attento studio dell’aerodinamica anche nei suoi dettagli di stile come la coda
tronca e il piccolo schermo in perspex trasparente posto davanti al tergicristallo avente la funzione di mantenere il tergicristallo aderente al
parabrezza anche alle alte velocità.
Le modifiche successive apportate da Giugiaro nel 1960 (muso più dritto, parafanghi rialzati, paraurti anteriori e posteriori, superfici vetrate
maggiorate e nuova fanaleria) allontanarono progressivamente la SS dallo spartano spirito agonistico originario per conferirle una connotazione e una destinazione sempre marcatamente sportiva, ma più elegante.
L’alluminio largamente impiegato nelle carrozzerie dei primi esemplari fu sostituito dall’acciaio (tranne i cofani); nello stesso tempo il vetro sostituì il perspex nei finestrini e nel lunotto.
Così mentre Bertone iniziava a produrre la SS come modello speciale rivolto alla clientela più raffinata, Zagato s’accordava con l’Alfa Romeo
per costruire la Giulietta SZ con una precisa destinazione: le corse.
Entrambi ricevevano dalla Casa del Portello lo stesso “cocktail” di meccanica: pianale accorciato della Giulietta spider, motore della Sprint Veloce ulteriormente potenziato e il nuovo cambio a 5 marce.
In diverse occasioni le SS e le SZ si confrontarono sui campi di gara: prevalsero quasi sempre le SZ perché erano più leggere (circa 90 Kg) e perché non accusavano quella inerzia del retrotreno che i piloti imputavano all’eccessiva lunghezza della coda della SS.
Le prestazioni restano comunque di primordine, i 100 CV a disposizione della SS e il rendimento aerodinamico non disprezzabile permettono di
farle sfiorare la notevole velocità di 200 all’ora.